Forti-comu-na-goccia-dacqua-Murales-realizzato-a-Ravanusa-dallartista-Igor-Scalisi-Palminteri-di-Palermo

Unire l’utero al dilettevole. Anatomia di uno scandalo (?) – Il Pensiero Mediterraneo

Nel 1968 Valie Export, artista austriaca, entrò in un cinema a luci rosse, armata di una mitragliatrice e con i pantaloni tagliati all’altezza dei genitali: li offrí audacemente allo sguardo di un pubblico atterrito.

Forse anche attonito.

L’anti-spettacolo si chiamava “Genital Panic“.

Bello o no, è divenuto il simbolo delle contestazioni sociali di allora.

Ora, per dovere di cronaca, l’arte è sempre stata piena di organi maschili e femminili. Certo prima di allora diversa era l’idea di nudo a cui, nei secoli, ci ha abituati la produzione artistica, libera dalle foglie di fico.

Ma è sul finire dell’Ottocento che la storia dell’arte si costella di scandali legati alla rappresentazione dell’anatomia femminile: si pensi all’Olympia del pre-impressionista Édouard Manet, che suscitò molto clamore per via del nudo integrale di una prostituta, che ammicca spudorata alla morigerata borghesia parigina…

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